Ciao Giovanni dove hai cominciato a tirare di scherma?
Ho iniziato alla gloriosa "società operaia Messina", un pomeriggio stavo andando a giocare alla Villa Mazzini e passando per il Giovanni Pascoli sentii un gran casino nel sotterraneo della scuola: mi arrampicai sulla finestra e vidi per la prima volta la scherma: mi emozionai subito, come se ti scattasse qualcosa dentro il cervello, il giorno dopo con il mio adorato nonno ero in palestra. A quel tempo, andavo a scuola al San Luigi fino alle 18,00, poi passavo da casa e subito di corsa in palestra fino alle 21,00.
Che ricordi hai del tuo vecchio allenatore e dei compagni?
Ricordo con molto piacere ed affetto il mio primo maestro di scherma; si chiamava Rosario Tresoldi e vi assicuro che era un grande, sia come tecnico, ma sopratutto come uomo. Fu una figura importantissima per la scherma messinese. Aveva creato con l'aiuto di un altro personaggio eccezionale, l'ingegnere Celi, un gruppo di schermitori veramente validi: Peppe Cullurà, Mimi Amagliani, Rita Borgia, Francesco Milio.......... in Sicilia eravamo i migliori in senso assoluto e ci facevamo rispettare anche in campo nazionale. Poi a 14 anni, dopo la morte di mio nonno, mi trasferii con mio padre a Roma dove lavorava... lì la svolta al "club scherma Roma" dove si può dire che c'e stato il salto di qualità: i maestri romani capirono le mie potenzialità e mi hanno fatto cambiare specialità (a Messina iniziai con il fioretto) e mi misero in mano la sciabola!
Le tue tappe più importanti ?
Il mio primo risultato a livello italiano fu a Rimini, avevo 17 anni e ci fu la prima convocazione in nazionale era il 1977....... e ci rimasi fino al 1994 !
Nel 1980 argento a squadre alle olimpiadi di Mosca.
Nel 1981 oro individuale ed a squadre alle universiadi di Bucarest e ai campionati europei a Lisbona.
Nel 1984 oro a squadre alle olimpiadi di Los Angeles
Nel 1988 bronzo individuale ed a squadre alle olimpiadi di Seul.
Quattro titoli italiani individuali e sedici a squadre.
C'è stata una gara particolare che non dimenticherai mai e perché?
L'Olimpiade di Barcellona 1992: non lo dico per vantarmi, ma in quell'anno ero veramente il più forte di tutti... mi ero preparato a quell'appuntamento per due anni: metodi di allenamento durissimi che però avevano dato i lori frutti durante le stagioni di coppa del mondo. Volevo solo la medaglia d'oro. Entrai subito nei quattro e lì affrontai l'ungherese Szabo, e per una svista arbitrale persi 5 a 4 e non entrai in finale per giocarmi l'oro... arrivai 4°. Se potessi ritornare a quell'agosto del '92 non rifarei l'azione schermistica che mi portò a perdere la gara... penso sia stata la più grossa delusione della mia vita sportiva.
Hai un consiglio da offrire ad un giovane messinese che vuole intraprendere la scherma?
E' tanto che ormai manco da Messina e quindi non so più dirvi come si è evoluta la scherma nella nostra città... però la regola che vale ovunque è che per riuscire ad emergere occorre avere prima di tutto delle strutture che permettono ai tecnici ed agli atleti di svolgere il lavoro come si deve (e vi garantisco che senza allenamenti costanti e forza di volontà non si va da nessuna parte) oppure te ne devi andare altrove.
Giovanni, siamo alla conclusione: dicci la verità, hai un sogno nel cassetto, o pensi solo al tuo nuovo lavoro?
Nessun sogno nel cassetto.............. ho una bellissima famiglia ed un interessante lavoro che spero mi dia almeno in minima parte le soddisfazioni che mi ha dato questo bellissimo sport.
Un bacione a tutti. Ciao Messina
Giovanni Scalzo.
Massimo Mastronardo