Giovanni Celeste
Il Capitano dei Capitani
a lui a Messina, sua città natale, è intitolato il mitico Stadio
Giovanni Celeste era figlio di Giovanni e Rosa Crisafulli. Nacque a Messina il 22 gennaio 1905.
Nel 1937 sposa Elodia Miniussi a Trieste dalla quale avrà una figlia Rosinella che aveva solo 5 anni quando perderà il padre. Rosinella cresce a Messina in casa degli zii che considera la sua seconda famiglia sino a quando non si trasferisce a Trieste per raggiungere la madre. Oggi Rosinella è una affermata poetessa.
Giovanni nel 1931 intraprese la carriera militare fino al 28 febbraio 1943 data in cui fu dichiarato "irreperibile" in azione di guerra al largo di Augusta. Al comando del sommergibile di cattura francese F111.
Laureato Dottore in Discipline Nautiche dal Regio Istituto Superiore Navale di Napoli il 17.7.1930. Fu Alla Regia Scuola C.R.E.M. di S.Bartolomeo La Spezia dal 26.2.31 al 13.5.31. Passò poi All’Istituto Idrografico di Genova, dall' 1.6.31 al 4.7.31. Infine fu ascritto al Comando in Capo del Dipartimento Marittimo dello Jonio e del Basso Adriatico.
Autorizzato a fregiarsi della medaglia commemorativa delle operazioni militari in Spagna
Cavaliere della Corona d’Italia,
Medaglia di bronzo al valor militare
Croce di Guerra
Medaglia d’Argento sul Campo
Motivazioni: “Imbarcato su Sommergibili prima quale Ufficiale in 2 ^ e successivamente da Comandante,ha svolto per lungo tempo attività bellica con numerose,dure missioni a scopo offensivo in acque interamente vigilate dal nemico, sotto la continua minaccia delle sue offese, si teneva in agguato con grande ardimento e spirito combattivo e in ogni circostanza dava esemplare prova di dedizione al dovere”
Navigazione
NAVI: Venezia-Lepanto-Fisalia-Sirena-Mirabello-Turchese-Medusa-H4-H2-Perla-Toti-F.111
Il Nome di Giovanni Celeste è indissolubilmente legato alla mitica squadra di calcio "Peloro" fondata nel 1906 denominata la squadra dei "Puri" poichè tutti i giocatori erano messinesi.
I tifosi stravedevano per questo team che era considerato l’espressione più pura del calcio peloritano.
Il loro inno scritto da Mario Grasso diceva:
Ecco: torno a giocar
Senza mèta guardar
Son le glorie passate
Che mi spingon fin qui
Degli acquisti non ho
E, pretender non so,
ma di “puri” ho la squadra,
con in petto il bel cor
Gioca Peloro ancor, gioca Peloro,
morto non sarà mai di te l’alloro.
Quando di “puri” tu ti schiererai,
cosa t’importa se non vincerai ?
Ma se la sorte è giusta all’ardimento
Ogni vittoria tua varrà per cento
E dir potranno gli avversari, resi,
quei ch’hanno vinto, sono Messinesi !
I miei belli colori,
affidati ho a color
c’hanno tutti una fede
per la loro città.
Essi giocan col cor,
per l’orgoglio e l’onor,
non pel vile denaro
che non fa’ mai cantar:
Gioca Peloro ecc.
Dall'anno della fondazione sino al 1908 la Peloro giocherà partite in ambito locale o contro equipaggi militari inglesi di passaggio a Messina. Si ha un periodo di stasi a causa del terremoto del 28 dicembre 1908.
L'attività agonistica riprenderà nella città dello Stretto nel 1919 quando verrà costituita, nel rione Portalegni, la Cesare Battisti. Dalle ceneri di questa squadra risorgerà la Peloro che pare abbia preso questo nome da una carta intestata "U.S. Peloro" e un bollo con la medesima dicitura che un giorno Pietro Marino, socio fondatore, portò nella sede, carta che pare fosse appertenuta allo zio del Marino che aveva le funzioni di cassiere nella vecchia società che già portava questo glorioso nome.
Furono costituite le cariche e la funzione di presidente venne affidata a Schiavone. Il gruppo dei giocatori e dei dirigenti era composto dai fratelli Giovanni, Nino e Peppino Celeste, Giuseppe De Lorenzo, Benincasa, Blandino, Bruschetta, Catanzaro, Cavallaro, Consoli, Della Casa, Epro, Giuseppe Gentile, Gravagna, Giuseppe Irrera, Francesco Jeni, La Rocca, Lyra, Pietro Marino, Migliardi, Ministeri, i fratelli Morabito, Musso, Nicotera, Oliveri, Oriboni, Princivalle, Ragno, Siracusa, Triolo, Uddo, Venuti.
Dal 1920 al 1940 la Peloro disputa partite prima amichevoli e poi a vari campionati.
"ANNO 1920" L'U.S. Peloro è capitanata dal nostro mitico Giovannino Celeste e si disputa il campionato di I^ divisione, l'attuale serie C. Si gioca all'Enzo Geraci nei pressi dell'Arsenale. Quella magica squadra che milita in terza serie, batte il Palermo per 2-1. Giovanni Celeste quel mitico eroe, che da’ il nome al nostro glorioso Stadio, sfavilla nel campo come un uccello in volo e con le sue ali è capace di ogni cosa.
"ANNO 1930" derby contro l'altra squadra messinese di allora, ovvero l'A.C. Messina. In campo i sogni delle due "uniche" tifoserie durante quelle stracittadine e quell'anno la Peloro vince il campionato di II divisione.
"ANNO 1939 si fanno sentire gli echi della guerra -
"ANNO 1940 di colpo un boato micidiale catapulta e immerge l'Italia nelle brutture e nel terrore infame della II^ guerra mondiale. Il nostro Giovannino Celeste è militare e da eroe muore mentre era in azione di guerra a bordo del sottomarino che comandava. Con lui scompare anche quella magica U.S. Peloro dei "PURI" .
Giovannino Celeste fu il capitano e il giocatore più rappresentativo di quella Peloro fucina di talenti.
Comandante Giovanni Celeste a bordo del Sommergibile 'MEDUSA'
Anni '50 - Motocannoniera 490 al momento del Varo che venne eseguito, nei Cantieri Navali di Monfalcone, proprio dalla figlia di Giovanni Celeste: Rosinella. Che fu scelta per onorare la memoria del padre scoparso tragicamente in guerra per l'Italia. Un bel gesto dei 'nordisti'così lontani da Messina!
Cartolina del Sommergibile 'SIRENA' dove fu imbarcato Giovanni Celeste
I fidanzati Elodia e Gianni
1937 Matrimonio di Giovanni e Elodia Miniussi a Trieste La figlia Rosinella com mamma Elodia e la zia Maria Celeste
Palermo - Peloro 2-3 anno 1927-1928
Al Centro Giovanni Celeste a sinistra Giuseppe e a destra Nino Celeste
U.S.Peloro-Giovanni Celeste,il primo a sinistra con divisa
Marzullo in divisa e dietro i fratelli Nino e Giovanni Celeste
Lettera con la quale Rosinella Celeste invitava il Presidente Franza in occasione della partita con l'Udinese nel primo campionato di A del Messina.
Rosinella non ha mai ricevuto risposta.
Massimo Mastronardo