Cartoline, foto e stampe parte 9°...

Silenti come ammantati di lutto, sono gli avanzi di quegli altari sontuosi....

candidi di sculture, sfolgoranti di oro e di luce.

Il muro dove apparve la Dama Bianca ai soldati francesi durante la guerra dei Vespri contro 70.000 soldati francesi. La pagina più valorosa della storia cittadina i soli messinesi più il contado sconfisserò l'intero esercito francese coadiuvato dalle città guelfe.

Insegna marmorea con il nome della via, in onore all'apparizione della Dama Bianca.

 

Il governatore Alaimo da Lentini organizzò i messinesi nella battaglia contro i francesi, lui con il suo valore correva tra queste mura ad incitare gli uomini a non arrendersi in nome della libertà durante i vespri del 1282.

 

 

Mura della strada intitolata ad Alaimo. Da notare come sulle vecchie ed antica mura sia stato collocato cemento che avvilisce la storia del medesimo. Ma come se una forza occulta volesse far riotrnare le faste glorie, il cemento collocatovi sopra si sta letteralmente sgretolando. Come quando l'erbetta fuoriesce con la sua forza dal cemento.

 

Cartello d'ingresso della Cappella e del Monastero di Santa Eustochia.

Monastero di Montevergine, dove ancora ci sono le suore di Clausura del vecchio ordine fondato da Santa Eustochia. All'ingresso ci sono le spoglie della Santa messinese, ancora dopo 600 anni gli crescono le unghie ed i capelli, che vengono tagliate dalle suore.

 

Scalinata limitrofa alla chiesa di Monevergine, poco curata e piena di erbacce, un vero peccato, anche perché nella lapide che si vede a sinistra c'è scritto che quelli erano i luoghi in cui morì Antonello Da Messina e non uno qualunque, mentre più sopra c'è l'ingresso della Cappella della Santa.

 

Insigne marmorea in ricordo della morte di Antonello.

Una delle Scale di Via XXIV Maggio, o via del Dromo o Mastra Rua.

 

Messina è chiamata la città delle mille scale, per il suo numero di scale spaventoso. Tuute belle e dalla gemoetria molto aggraziata, ricca di intrecci e giochi. Purtroppo sono quasi tutte abbandonate e l'erbacce toccano il cielo. Potrebbe essere il fiore all'occhiello una città con tantissime scale decorate con fiori e aiuole. Verrebbero da ogni posto per vedere una cosa del genere. Illuminazione, fari, piante, fiori e manutenzione ci vuole poi così tanto?

 

Glauco, protettore ed abitante della Baia di Peloro, di quel luogo affascinante e ancestrale che racchiude tutta la magia di Messina in unico sapore antico e allo stesso tempo rinnovatore che si respira in questo posto dove la felicità vive da sempre e dove il tempo sembra non scorrere mai. Messina ti AMO!!!

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